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Le regole successorie islamiche sono profondamente radicate nel Corano, considerato la parola di Dio, e per questo sono immutabili. Dio ha stabilito un equilibrio preciso tra gli eredi che l’uomo non può modificare.

Caratteristiche principali:

  • Solo attivo patrimoniale: gli eredi succedono solo nell’attivo del patrimonio, dopo la liquidazione dei debiti. Se i debiti superano l’attivo, non c’è successione.
  • Frammentazione del patrimonio: la successione islamica tende a dividere il patrimonio tra molti eredi, piuttosto che a mantenerne l’unità.
  • Successione legittima: il defunto può disporre autonomamente solo di una piccola parte (un terzo) del proprio patrimonio tramite testamento. La maggior parte segue regole di successione legittima.

Tipi di successione legittima

Storicamente, la successione era “agnatizia”, cioè limitata ai parenti maschi per via maschile. Il Corano ha introdotto nuove categorie di eredi (eredi coranici), includendo donne, parenti maschi per via femminile e il coniuge. Gli eredi coranici ricevono quote fisse espresse in frazioni.


Incompatibilità con i principi internazionali

Le norme successorie islamiche presentano diverse incompatibilità con i principi internazionali:

  • Discriminazione religiosa: la differenza di fede può impedire la successione. Ad esempio, un non musulmano potrebbe non ereditare da un musulmano, e i coniugi di fedi diverse (come un uomo musulmano e una donna cristiana/ebrea) non ereditano l’uno dall’altra, anche se i figli assumono automaticamente la religione del padre. L’apostasia (abbandono dell’Islam) impedisce anch’essa la successione.
  • Discriminazione di genere: si riscontra una disparità tra uomo e donna. Ad esempio, il marito eredita una quota maggiore rispetto alla moglie. Nelle successioni tra figli, le figlie femmine che hanno anche un fratello maschio “agnatizzate” e ricevono la metà della quota del fratello.
  • Definizione di “figlio”: l’adozione è proibita, quindi i figli adottati non sono considerati eredi. Per i padri, solo i figli generati legittimamente sono considerati eredi, escludendo i figli nati da relazioni illecite, a differenza delle madri, per cui tutti i figli partoriti sono eredi.

Disposizione testamentaria e limiti

Il testamento è possibile, ma limitato a un terzo del patrimonio e non può favorire chi è già erede legittimo, per non alterare l’equilibrio divino. Tuttavia, non è soggetto all’impedimento per differenza di fede: un musulmano può disporre per testamento a favore della moglie non musulmana, che sarebbe altrimenti esclusa dalla successione legittima.


Nonostante la centralità nella shari’a, le regole successorie islamiche non sono sempre applicate fedelmente nella pratica: in alcuni Stati, le regole successorie islamiche convivono con leggi civili che possono contrastarle (es. assicurazioni sulla vita, proibite dalla shari’a per la natura aleatoria).


La pianificazione di una successione islamica in Italia pone sfide di compatibilità con l’ordine pubblico interno, in particolare con i diritti dei legittimari. Sebbene la lesione non sia automatica, si discute sulla validità di testamenti che discriminano per religione o sesso.